L’amore è uno stato d’alcol

“Tra il tran tran del mio animo scosso… non me la levo più di dosso!”

Articolo a cura di Esmeralda Moretti

L’amore è uno stato d’alcol: ci avevi mai pensato?

Sì, uno stato d’alcol. Non perché tu debba chiamare ubriaco il tuo ex alle tre di notte per dirgli che ti manca, e neppure perché hai bisogno di bere per lasciarti un po’ andare.

No. L’amore è uno stato d’alcol perché, come scrive Paolo Palladino nella sua bella raccolta di poesie:

“Tra il tran tran del mio animo scosso

non me la levo più di dosso

vieppiù me ne convinco

man mano che la esamino

l’amore è uno stato d’alcol”.

Paolo Palladino, L’amore è uno stato d’alcol

Edito dalla casa editrice “Edizioni Efesto”, “L’amore è uno stato d’alcol” è la prima raccolta di poesie del giovane poeta romano Paolo Palladino. Paolo, che, tra le altre cose, è anche fondatore della pagina Instagram “La Disillusione“, racconta in questo libro la propria visione dell’amore. Un amore ancora giovane, proprio come Paolo.

“Quando metti il cuore sulla carta delle tue poesie”, mi racconta Paolo, “la gente vede la bellezza e la profondità di ciò che hai scritto. Ma non si accorge che, nel frattempo, hai i polsini della camicia sporchi di sangue”.

La poesia è forse la modalità espressiva più complicata di tutte. La più introspettiva, la più enigmatica. E forse è proprio per questo che è la più bella. Ma anche quella che spaventa di più. Quella che rischia di restare inascoltata e incompresa.

Quella di Paolo è una raccolta che cattura e immortala l’amore in ogni sua più piccola sfumatura: l’amore nell’attesa, l’amore nella paura, l’amore nell’ansia della non concretezza, l’amore nel dubbio. L’amore nelle chat di WhatsApp, l’amore seduto sulle panchine del parco pubblico, l’amore silenzioso e quello che, invece, ha bisogno di urlare.

L’amore quando è finito. Quando non è più amore e cade nella dimenticanza.

“Non ricordo più come sei fatta

ci ripensavo l’altra sera a letto

ho perso la sensazione della testa

tua premuta contro il mio di petto”.

A chi non è capitato. Confondere un amore. Incasinarlo e poi dimenticarlo. Dimenticare un paio di occhi, un sorriso, e quelle labbra che credevi sarebbero state anche un po’ tue per sempre. A volte dimentichiamo per scelta. Più spesso, però, dimentichiamo quando non possiamo fare altrimenti. Perché non si vive di ricordi.

E più crediamo di stringere con sicurezza un amore tra le mani… più iniziamo a perderlo. Perché è proprio quello l’istante in cui si perde un amore: quando lo si considera dovuto, scontato, afferrato una volta per tutte: nostro. Ci si dimentica che l’amore non è possessione, ma è cura quotidiana, piccole attenzioni, e anche incomprensioni, che fanno parte del gioco. Perché, in fin dei conti, l’amore è uno stato d’alcol: a volte funziona, a volte è meglio non bere più.

Una raccolta di poesie che merita decisamente di essere letta.

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